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![]() Tweet SAMURAI Coloro che in Giappone, sin dall'epoca Heian (VIII-XII secolo d.C.), esercitarono ereditariamente la professione militare, inclusa una parte dell'aristocrazia feudale. Nel corso delle guerre civili del XVI secolo i daimyo uscirono, come nuovi signori feudali, da questa elite militare e basarono il proprio potere, oltre che su vasti possessi agricoli, sul controllo di grosse unità di samurai di vario rango. Agli inizi dell'epoca Tokugawa (XVII secolo) il samurai assunse connotazioni di carattere castale, accentuando le caratteristiche di esclusione e di separazione sociale e dell'obbligo del matrimonio all'interno del gruppo e prevedendo sanzioni assai pesanti per chi ne violava le complesse norme di comportamento (Bushido). I Tokugawa ne sancirono la dipendenza assoluta da un signore feudale, la remunerazione fissa e in natura, prelevata dall'introito fiscale, e l'obbligo assoluto della residenza nelle città-fortezza, rescindendo ogni legame con la gestione diretta della terra. I samurai di rango non elevato divennero degli "impiegati" dei singoli feudi, impegnati nel mantenimento dell'ordine pubblico, ma soprattutto nella gestione della macchina amministrativa. Una stima di massima ne valuta la presenza, agli inizi del Seicento, intorno all'8 per cento della popolazione e intorno al 5 per cento al momento della restaurazione Meiji del 1868: il calo relativo era imputabile sia alla minore dinamica demografica del gruppo, sia alle durissime condizioni di vita per i ranghi più bassi, molti dei cui membri abbandonarono le "due spade" per abbracciare altri mestieri, senza che l'ingresso, dall'alto, di nuovi membri (facoltosi proprietari o mercanti che acquistavano il titolo per nobilitarsi) ne compensasse l'esodo. Dopo la restaurazione cui avevano molto contribuito, il ruolo dei samurai venne drasticamente ridimensionato dall'introduzione della coscrizione generale (1872), che ne eliminò il monopolio militare e dalla conversione degli stipendi in titoli di rendita di stato (1876), soggetti a una rapida svalutazione. Un gruppo di irriducibili tentò una impossibile revanche con la fallita rivolta di Satsuma (1877), ma la massa si disperse nelle nuove figure sociali moderne. Un numero consistente di samurai d'alto rango assunse (e mantenne a lungo) posizioni dominanti nell'esercito e nella burocrazia governativa, mentre l'ideologia ufficiale fece delle vere e delle presunte virtù tradizionali dei samurai uno dei miti nazionalistici e militaristici più diffusi ed esaltati del paese. |
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